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480 | predica quadragesimaquinta |
ha il bisogno, come non nè gli debbi tu dare se a te n’avanza? Se tu sarai misericordioso, tu ne sarai premiato nell’altra vita. Vuolo vedere? Beati misericordes. Beati quelli i quali possono e fanno misericordia al prossimo, però che Idio ârà misericordia, poi, dell’anima loro; se porgi la mano al povaro, Idio porgiarà la mano a te.
Sicondo, quanto ch’è in te, conviene che la tua richeza ti sia in sobrietà. E la donna dice, e’ si vuol fare massarizia sì che ’l babbo invechia. Come comincia a ’nvechiare, oh ella stregne la mano. Oh quanto mal va, quando è bisogno che tu facci meglio, e tu ti tiri a dietro! — O non vedi tu che corri a la morte? Se tu vuoi pure stregnare la mano, stregnala a te e allargala al prossimo. Se tu l’alarghi a te e stregnila al prossimo tu fai la medicina contraria a te. Odi santo Pietro: Fratres, sobrii estote et vigilate: quia diabulus vester tamquam leo ruiens1. Fretelli miei, o voi che sete richi, così a voi donne riche, siate sobrii, perchè voi sete ne’ pericoli de le abondanzie, vegliate e state sobrii. Sai che vuol dire? Vuol dire che voi stiate sobrii per voi e che voi vegliate al prossimo: e dice la cagione, però che ’l vostro aversario el diavolo va rugliando dietrovi chè voi faciate a suo modo. Non l’usare queste richeze come t’insegna lui, chè se tu l’usi come elli t’insegna, mal per te e anco male per lo prossimo che stenta del suo bisogno. Ma se egli ârà pazienzia, lui n’anderà bene, e tu male; e se si dispererà, ogni cosa andarà male, tu e lui, a casa del diavolo per tua cagione.
Siconda cosa che ci tolle Idio, sai, sono le potenze. O uomo e donna potente se vuoi essere ricevuto da Dio, usa la potenzia tua in queste due cose:
- ↑ Epistola I. cap. v. vers. 6 ma la vera leziona dice: Sobrii estote et vigilitate: quia adversarius vester diabolus tamquam leo rugiens.