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478 predica quadragesimaquinta


ogni cosa gli torna in bene, se gli dà prosperità, e egli la conduce bene, se gli dà adversità non se ne turba; sempre lauda Idio, e per questo due cose non può entrare ne la terza, cioè ne la colpa. Questo amore, che egli ha tanto fitto a Dio, el fa sempre stare in grazia di Dio. Se elli ha prosperità, egli lauda Idio. Se egli volta mantello e pruovalo co le aversità, elli poi ne li fa avere più guadagno. Se pure cade in colpa, e elli si ravede subito, Idio el socorre e sostiello che elli non caggia, in ogni modo n’ha bene. Or vediamo di questa prosperità del mondo. Se tu vuoi che ella ti torni in bene, talvolta Idio ti fa come fa il medico a lo infermo; el medico vieta a lo infermo quasi tutte quelle che gli piacciono, dicendoli, se tu vuoi guarire, non mangiare nè questo nè quest’altro: anco voglio che tu mangi la tale e la tal cosa che ti farà utile; e non gli da cose altro che aspre al gusto suo. Così fa Idio, elli manda a’ suoi servi sempre cotali cose da non piacere. Cotali infermità, cotali fatighe, cotali infamie, cotali tribulazioni, dimostrandogli: io voglio che tu campi da questa infermità, chè queste cose dolci non ti farebbero utile e però mangia di queste aspre che se te ârai pazienzia, io ti darò la sanità de la gioria di vita etterna.

Quatro cose so’ queste, che so’ in questo mondo, periculose per l’anima a chi non si regola co’ modi:

Prima, richeze.

Siconda, potenzie.

Terza, onoranze.

Quarta, delizie.

Ma chi si sa mantenere con esse, che egli le mantenga e salvisi, fa molto. Se tu le saprai usare e operare, in paradiso te ne vai.

O uomo avaro: