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predica quadragesimaquinta 475


meglia; e colui ne le possessioni. E quella donna ha diletto ne la stia figliuola d’adornarla e farla parere quello che ella non è. — O quanti amori so’ ne le criature, e tutti son’ centra il comandamento di Dio! Ma non vedi tu che uno servo di Dio, ha diletto di tutte queste cose che tu hai tu? Tu n’hai diletto solamente di fuore, e lui n’ha diletto di fuore e dentro, e di sopra e di sotto, nell’anima e nel corpo, e in ogni modo guadagna e danne gloria a Dio. Uno servo, egli ha bene il pensiero a le richeze, a le famiglie grandi, a le belle giuventudini, a le belle donne, a’ belli figliuoli. — Sì — E che volse dir David quando disse: dilectasti me Domine in factura tua,1 Signore mio, tu m’hai fatto godere a le tue spese, io mi so dato piacere e diletto d’ogni tua criatura. Sancti sunt admirandi sed non imitandi sunt semper in omnibus. Elli, fu uno che andava vagheggiando le donne e considerava poi ne’ santi la belleza che è lassù. Io non te ne consiglio nè te nè me, che facci così, guardati sempre da pericoli e no si vuole tentare se medesimo. Anco ti dico che tu ti tiri a dietro, or questa è l’anima che piglia diletto di Dio, e in Dio colui fu santo che fece a quel modo, forse che tu cascaresti in peccato tu, sì che però non te ne consiglio. Dice Pavolo ne la seconda pistola ad Corintios: Sive mente ex sedimus Deo sue sibi sumus caritas Cristi excitat nos,2 a forza andava godendo la mente sua salendo su in alto e dritto in Lui, noi siamo sforzati da amore effettuale in Cristo, el quale sempre ci chiama e c’invita a esso amore.

  1. Salmo 91, vers. 5.
  2. Questo vers. 13 della seconda epistola di S. Paolo in tutti e tre i codici ha qualche variante, ma la Volgata dice: Sive enim mente excedimus, Deo: sive sobrii sumus vobis. Charitas enim Christi urget nos.