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predica quadragesimaquarta | 467 |
se io fusse stato morto, cioè: se gli inginocchiò a’ piei, tanta fu la divozione che egli ebbe a lui. Or pensa tu ora, quanta divozione tu gli debi portare quando odi che santo Giovanni se li gettò1 a’ piei, lui che era così santo! Or coglie insieme tutto il mio dire. Inflamatum est cor meum et renes mei commutati sunt et ego adnichilum redactus sum. Dove hai inteso di tre stati d’unione.
Primo avere il core infiamato, inflamatum est cor meum.
Secondo aver il cuore trasformato, et renes mei commutati sunt.
Terzo avere el cuore anichilato, et ego adnihilum redactus sum.
Hai veduto dodici fiamme d’amore.
Prima in vita attiva, abituazione, dove ti mostrai sette suavi virtù in santo Francesco.
Prima prova con ispirienzia dandogli delle persecuzioni, infermità e fadighe. Siconda fu umiliazione profonda, dove la creatura si ravede de la sua mala vita e viene a contrizione confessando el peccato suo e così si purga. Terza chè poiche egli è purgato, e egli diventa innocente, e se egli ha de le pene e de li afanni, e elli ringrazia Idio. Quarta entra in grazia, comunicando al prossimo i buoni costumi e le buone spirazioni. Quinta, Idio gli da sapienzia, ch’egli cognosce le cose che piacciono a Dio. Sesta ha pazienzia ne le tribulazioni, considerando el tempo male speso. Settima, giustizia, che Idio lo tributa assai perchè si raffini come l’oro raffina al fuoco, le quali tutte le vedesti in Francesco: tutte queste furono ne la vita attiva.
La siconda fiamma fu in vita contemplativa, dilettazione; dove vedemo tre cognoscimenti.
- ↑ I Codd. Pal., e Sen. 6 leggono: se l’inginocchiò.