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36 | predica trigesimaseconda |
Prima, de la sua amirabile1 e prudente purità.
Siconda, de la sua ardente carità.
Terza, de la aua anichillata umilità.
Prima, de la sua mirabile e prudente purità. Elli ebbe tanta purità, che fu cosa mirabile, atacato a quello detto de la Scrittura: Estate prudentes sicut serpentes, et simplices sicut columbae:2 — Siate prudenti come è il serpente, e siate semplici come la colomba.3 — Siate tanto astuti, che voi non voliate fare niuno pecato; e siate tanto puri semplici, che voi non sappiate fare altro che tutto bene; come il fanciullo e la fanciulla, che non sa che cosa si sia pecato. Santo Francesco ebe tanta purità, che dicon o e tengono che e’ li fu renduta la prima innocenzia, come fu Adamo prima che elli peccasse. E perchè questo si creda, vediamone la prova. A che si può cognoscere? Dicesi che se Adamo non avesse pecato, ogni bestia, ogni ucello gli sarebbe stato ubidiente e ogni elemento: acqua, aria4, fuoco, terra, frutti, piante, pesci, e simile ogni cosa criata. Anco árebbe avuta tanta grazia da Dio, che non sarebbe stato suggietto, nè mai venutoli nè mal di capo, nè mal di renella, nè fianco, nè febri, nè niuno male di quelli che noi aviamo tutto dì. E perchè egli pecò, ogni cosa se li fece ribelle, e fu suggetto a tutti questi mali. Come vedi, se una pietra cade in capo a uno, li fa male, che allora non li poteva far male. Simile, entrando in aqua può affogare, che allora non poteva affogare. Così se uno fusse entrato nel fuoco,