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predica quadragesimaterza 427


[al popolo] Sursum corda: — Levate i cuori vostri a Dio e all’ alte considerazioni, — e elleno forse hanno il cuore al pignatto che elleno hanno a casa. L’altro è che bisogna avere el pensiero e la mente a premeditare le cose spirituali; e non sempre a le cose terrene. Questi che so’ in questa grazia, hanno compreso quel detto di Pavolo: Nostra conversatio in coelis est:1 — La nostra conversazione è in cielo. E però si dilettano più ne le cose celestiali de lo spirito, che ne le cose sensuali de la carne. E da questo vieni a cognoscere il vero dal falso, però che quando elli pensa l’avere aúto il pensiero suo a le cose basse e vane, ne gli duole e incresce, e per lo avenire si leva da essi, e atacasi al pensare le cose divine, però che queste truova essere più vere e più sicure e più perfette. Doh, vede dove io vo? Hai tu veduto donde venne el principio? Solo venne perchè elli udì la verità, cioè quello che piace a Dio; per lo quale udire elli comprese che quello che aveva udito era vero, e levossi da quelli che erano vani pensieri, e seguitò i veri. Poi venne, che si misse nel pensiero de le cose superne, e poi cominciò a cognoscere queste cose spirituali a intendarle. Quanta letizia ho io talvolta in me medesimo nel mio predicare! Qual credete voi che sia la cagione che talvolta io dico: — caccia via quel cane! - o, io dirò chi toca qui! — Non pensate che il cane mi facci uno grande affanno a me per vederlo; ma io il fo perchè voi siate spicati da quelle cose che vi possono noiare lo intelletto a non intendarmi, e che vi possono. fare vagare la mente. E come la mente è così libera senza altro impedimento, ella m’intende chè non mi perde mai. Ella ha aperto lo intelletto per modo che

  1. Epistola ad Philippenses, cap. terzo, vers. 20.