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426 predica quadragesimaterza

che si ricorda della sua smemorata1. Simile, colui è in dolore e affanno in casa sua, e così a la bottiga, e colei l’ha al filare. Se tu levi via queste cose a la mente, ella viene subito ne la quiete e pace. Come tu hai questa mente levata da queste cose basse, subito tu la puoi mandare a le cose alte; e levandola tu a esse, subito vieni nella sapienzia perfetta e vera2; chè con tutto che tu oda coll’orechia tua, subito lo intelletto va a considerare le cose più alte, che quello che hai udito o veduto qui in questa basseza. Quando io vi predico, dimostrandovi talvolta, per essempro, de le cose visibili, e lo intelletto alza su alto a le cose invisibili. Così quando e’ si parla del Corpo di Cristo, dell’ostia consecrata, el quale non si vede, anco vedi solamente l’ostia bianca e tonda, non vi vedi altro: ma colui che gusta di quella vera sapienzia, di subito alza su lo intelletto, non avendo il pensiero solo a quello che si vede, ma a quello che è nascoso sotto quella spezie; e non adora quello come si vede, ma adoralo come quello che è invisibile a noi e non si vede, guardandosi di non cadere in idolatria, non adorare mai quella biancheza nè quella tondeza nè el sapore: così non adorare quella lucidezza che vedi del calice, non adorare il sapore del vino nè l’odore; e ma va dietro a le considerazioni di quello che sta dentro in quelli accidenti. Sursum corda: — Aviate il cuore3 in alto a Dio; — non aviate il cuore basso a le cose mondane. Quante so’ di quelle che vanno a la messa, che lo’ pare mille anni che il prete l’abbi finita4; e quando il prete dice

  1. Che equivale a dire, come altrove vedemmo, della sua amante.
  2. Invece nel Cod. Pal, perfetta e vera.
  3. Nel solo Cod. Pal., aviate il pensiero.
  4. l Cod. Pal., fornita.