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B fermo neir onore e gloria di Dio. Da questo vieni al quarto, che diventi zelante ne le cose che so’ gloria di Dio, e non puoi sofferire cosa che sia centra all’ onore suo. E da questo salti nell’ ultimo, che tu ti contenti ne’ Comandamenti suoi più 1’ uno dì che V altro, nè mui da essi ti vuoi partire, ma sempre seguitarli con fede e con purità. E così hai veduto dieci ordini e modi sopra al primo comandamento. Hai tu posto mente a questo ordine? E1 primo fu udire, e per quello udire credesti. Dal crèdare ti venne il desiderio: fu anco meglio. EI terzo, che invocasti 1’ aiu- torio divino: meglio. Quarto, ti pentiste del mal fatto: anco fa meglio. Quinto, che tu t’ astieni d’ ogni male fare: anco è meglio. E avuti questi, e tu hai la fede dentro in te. Vieni agli altri cinque, anco migliori. Primo, tu aòpri la volontà di Dio: buonissimo. Si- condo, perseveri in essa volontà: anco è meglio. Terzo, stai saldo a non voler mai farli centra: meglio. Quarto, quando tu se’ qui al zelo di Dio, tu ti fai beffe d’ ogni cosa mondana: quando tu odi che niuno usa la incanta, tu t’infiami per amore di Dio, scacciandolo; non potendo nè udire nè vedere, perchè elli tòlle T onore a Dio. E così giògni all’ ultimo che è la dolcezza, chè ogni cosa ti pare dolce de’fatti di Dio. E come vedi el primo Comandamento, cosi è il secondo. Che dice il sicondo Comandamento? Non assumes nomen Domini Dei mi in vanum i: — Non ricordare el nome di Dio invano. — Ogni volta che tu ricordi il nome di Dìo invano, ogni volta el bastemmi; e però guardatene, e tu ti guarda di non ricordarlo. Come tu se’ insino a’ qui, che tu sai I Esodo, cap. venti, vers. 7 Al qual cap. rimandiamo per tutte le ci- tazioni del Decalogo, che seguono.