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— Signore, tu l’hai incoronato di gloria e d’ onore, e hàlo costituito e posto sopra a tutte V opere de le tue mani, cioè sopra a la natura angelica e umana. Ogni cosa r hai posto sotto de’suoi piedi, e hàlo fatto signore maravigliosissimo. — E come ogni cosa è sottoposta a questo Cristo, così fu lui sottoposto a Dio in quanto a la umanità, e amò e onorò e ubidì Idio suo padre, in ogni modo, in ogni atto, in ogni tempo, come doveva. El potestas Christi eius. La possanza di Cristo fu cogno- sciuta da li Angioli buoni, e che Idio voleva che eliino fussoro sotto lui e lui sopra a ciascuna criatiira creata. E vedendolo in tanta altezza, in tanta potenzia, in tanta grazia, in tanta virtù, accomunata a lui tanta, quanta n* ha el Padre Eterno, tutti umili a capo basso gli sta- vano per ubidirlo. E perchè egli prese la natura uma- na volontario et ubidiente, e prese la grazia di chi V ave- va ricevuta, e prese la gloria di chi la possedeva, e d’ogni cosa rendè grazia al Padre Eterno, fu per que- sto a Dio datoli V onore suo, e la criatura criata fece el debito suo al Padre. E Cristo fu solo quello che ebbe a fare questo; e però ebbe la plenitudine di tutte le cose. Et inde disse Giovanni nella Canonica sua, pri- mo De jpleaitudlne eius nos omnes accepimus: — De la sua plenitùdine n’ aviamo ricevuto tutti noi, gli Angioli, gli uomini e ogni criatura criata, per natura et per grazia, alcuni per natura e grazia e gloria. Chi non ha àuto criazione, non può avere nulla. Chi ha àuto criazione, può avere grazia, chi ha natura e ’grazia, può avere gloria, e non può avere gloria chi non ha prima natura e grazia. Che credi che volesse dire Pavolo, quando disse ^ Atzi, nel Vangelo, al cap. primo, vers. 16.