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apertamente che tutti gli Angioli che si saivaro e tutti gli uomini che mai si saivaro o che mai si salvaranno, tutti sono salvati per amore del Figliuolo di Dio, cioè de la incarnazione sua. ^ Doh, voliallo vedere? Or mi di’: merita Idio d’ èssare amato et onorato dalla criatura la quale è stata fatta da lui? Certo, infinitamente merita d’èssare amato, solo per averci dato 1’ èssare. Ma dimmi: che cosa è più nobile che T èssare? Sai che cosa ella è? Che senza esso non può èssare nulla. Or pensa tu quanta tu r hai da ringraziar solo di questo; ma agiógne a l’ès- sare la grazia che elli ci ha data, quanto merita d’èssare amato più? O, o, o, in infinito! Oltre. Pensa ora se oltre a la natura e a la grazia elli t’agiógne la gloria, quanto il doviamo più ringra- ziare? Sai quanto più? Quanto e’ non si può esprimere: più farai col pensiero, che co la lingua,* però che la lingua manca: nè anco lo intelletto non è sufficiente a pensarlo; si che non essendo F uomo possente pure H considerarlo, pensa come elli è possente ad operarlo. E perchè elli è impotente, chè non può per niuno modo fare tanto bene, che elli possa rèndare grazie a Dio so- lamente della criazione, che è la minore cosa dèlie tre, come dunque credi potere rèndarli grazia di tutte e tre, della criazione e della grazia e delia gloria? Or non vi pensare, chè mai non potresti fare, e per questo si con- venne che lesu incarnasse. Vedendo Idio che non era possibile che niuno gli rendesse le debite grazie che elli meritava, disse: — egli bisogna pure che e’ mi sia ren- duta tanta loda, quanta si confa a me, al benefizio ch’io l’ho fatto. Che modo ci è? Bisogna che chi m’haarèn- 1 Nel Cod. Pai. si legge, amore della incarnazione del Fi- gliuolo di Dio,