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e la virtù e ’i regno del nostro Idio, e la sua podestà e di Cristo suo; — cioè, ora et incarnato il Figliuolo di Dio: e questo verso cantavano tutti gli Angioli per lo amore suo, vedendolo incarnato prima che elli incar- nasse. Come si videro campati di tanto pericolo’, tutti laudavano e benedicevano Idio chefgli aveva aiutati. Eglino si ralegrano, come fece Davit profeta, el quale col suo Salterò cantava e à.\QQ\^: Laqueus contritus est^,, et nos liberati sumus: ^ El lagcio degli aversarii nostri è rotto, e noi siamo liberati da ogni male. — E perchè a la battaglia era posto fine, anco avevano più allegrezza.! Sicondariamente, anco godevano e facevano festa daj la grazia, la quale avevano ricevuta da Dio per la ilìii- minazione de la incarnazione del Figliuolo di Dio, chèj per mezo di lesu Cristo ebbero la grazia dal Padre Eterno. Vuolo vedere perché furono cacciati il Lucifaroi e gli altri suoi compagni? Perchè non volsero essere dii quelli di lesu. Adunque, costoro che camparono da taritoi pericolo, sì camparo per lo mezo di lesu; che, perchèj ebero fede in lui, e speranza in lui, e carità per lui,[, però so’ riservati in gloria co la grazia sua. E però è detto: Et facta est virtus. Per la virtù di lesu sono be- nedetti e graziosi; che senza la virtù di lesu ogni cosa è sgraziata sì che elli non potevano dire — se noi can- tiamo e giocondiamo, noi il faciamo per amore de lai grazia che noi aviamo avuta da Dio nostro Signore. —! Colui che è in carità, è in grazia di Dio. j Terzo. Eliino godevano, perchè erano posti in pace: dove dice: Et rsgnum Dei nostri: — Elli è fatto el regnoj del nostro Idio, — perchè si videro in gloria eterna solo! 1 Salmo cxxiij, vers. 7. 2 Intendasi, priva della grazia divina.