Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari III.djvu/412

404 predica quadragesimaterza


e la virtù e ’l regno del nostro Idio, e la sua podestà. e di Cristo suo; — cioè, ora et incarnato il Figliuolo di Dio e questo verso cantavano tutti gli Angioli per lo amore suo, vedendolo incarnato prima che elli incarnasse. Come si videro campati di tanto pericolo, tutti laudavano e benedicevano Idio che gli aveva aiutati. Eglino si ralegrano, come fece Davit profeta, el quale col suo Saltero cantava e diceva: Laqueus contritus est, et nos liberati sumus:1 El laçcio degli aversarii nostri è rotto, e noi siamo liberati da ogni male. E perchè a la battaglia era posto fine, anco avevano più allegrezza.

Sicondariamente, anco godevano e facevano festa da la grazia, la quale avevano ricevuta da Dio per la illuminazione de la incarnazione del Figliuolo di Dio, chè per mezo di Iesu Cristo ebbero la grazia dal Padre Eterno. Vuolo vedere perchè furono cacciati il Lucifaro e gli altri suoi compagni? Perchè non volsero essere di quelli di Iesu. Adunque, costoro che camparono da tanto pericolo, sì camparo per lo mezo di Iesu; che, perchè ebero fede in lui, e speranza in lui, e carità per lui, però so’ riservati in gloria co la grazia sua. E però è detto: Et facta est virtus. Per la virtù di Iesu sono benedetti e graziosi; che senza la virtù di Iesu ogni cosa è sgraziata2, sì che elli non potevano dire — se noi cantiamo e giocondiamo, noi il faciamo per amore de la grazia che noi aviamo avuta da Dio nostro Signore. — Colui che è in carità, è in grazia di Dio.

Terzo. Ellino godevano, perchè erano posti in pace: dove dice: Et regnum Dei nostri: — Elli è fatto el regno del nostro Idio, — perchè si videro in gloria eterna solo

  1. Salmo cxxiij. vers. 7.
  2. Intendasi, priva della grazia divina.