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predica quadragesimaterza 403


è detto: Nunc facta est salus et virtus et regnum Dei nostri, et potestas Christi eius.1 Dice che, poi che la battaglia fu finita, fu fatta la salute e la virtù et il regno di Dio nostro, e la podestà e signoria di Iesu Cristo, suo figliuolo. — E seguita poco poco più giù de la vittoria sua, dove dice: et ipsi vicerunt praelium illud2 propter sangninem Agni et propter verbum testimonii sui, et non dilexerunt animas suas usque ad mortem. Propterea laetamini caeli et qui habitatis in eis.3 Dice che la potenzia di Dio vinse il Lucifaro: però dice: et ipsi vicerunt illum. E così cominciaro per la allegrezza che avevano tutti gli Angioli a cantare, a danzare e a giocondare, ringraziando l’altissimo Idio, nel quale era tutta la bontà, tutta la virtù, tutta la potenzia di fare tutte le cose; a la cui potenzia non si poteva risistere, e sentiro dentro in loro tanta letizia, tanto gaudio, che era cosa inestimabile. E sai perchè? Per tre cose che essi compresono in loro:

Prima, vedendosi campati dal male, per la illuminazione che avevano aûta.

Siconda, che per quella illuminazione s’erano umiliati a la incarnazione di Dio; per la qual cosa avevano acquistato ogni bene.

Terzo, che per la umiliazione loro avevano aquistato fermeza per sì fatto modo, che mai non potevano cascare da la volontà di Dio. E per questo erano in tanta festa, in tanta giocondità, in tanta letizia, che non si potevano tenere che non la dimostrassero di fuore; chè ad alte voci cantando dicevano: Facta est salus et virtus et regnum Dei nostri, et potestas Christi eíus: — Egli è fatta la salute

  1. pocalisse, cap. xij, vers. 10.
  2. La Vulgata, vicerunt eum propter ec.
  3. Apocalisse, cap. detto, vers. 11 e 12.