Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
predica trigesimaseconda | 33 |
cosa spirituale co la carne. Così ti vo’ dire: ricordando tu frate Bernardino, che intendi tu di dire? Tu ricordi ogni cosa che di me puoi dire, anima e corpo, l’avere e la persona. Così dico: se tu vedi Iesu picolino in collo a la Madre, ti dimostra quello che era a quel tempo. E però volendo tu dimostrare nulla di lui, tu non puoi per niuno modo dimostrarlo senza questo nome, Iesu. Volendolo vedere in croce, ine è Iesu; volendolo vedere al sipolcro, anco quello è in esso; volendolo vedere in collo a la Madre, quello medesimo; ma ne la croce vi si dimostra lui con quello strumento, col quale ricevette morte, dando a noi vita. E perchè santo Francesco si transformò tanto in lui, non una croce facevano ma tre croci, dimostrando l’ardore inverso l’amator suo1. E hai veduto ardore trasformante ne la sua volontà.
Vediam o ora la possanza consigliante. Volse dimastrare Iddio a quelli che il vedevano, come costui piacque a Dio; che volse che elli avesse di quello che ebbe lui cioè, amore, vigore e dolore.
Queste tre medesime cose ebbe Iddio in carne:
Amore: per amore che ci portò, volse morire.
Vigore: vigore grandissimo ebbe, e pur morì.
Dolore ebbe tanto smisurato, che elli morì2.
Queste medesime cose ebbe santo Francesco, il quale rinnovò tutte queste cose per amore del suo amante. Sònci de’ depintori, a udirei quali quando dipingono santo Francesco, il dipingono co le piaghe rosse. Veramente elli ebbe pertusate le mani e’ piei, come ebbe Cristo Iesu, per li chiovi: così ebbe aperto il costato. E se tu non credessi che elli avesse da Dio que-