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predica quadragesimaterza |
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Minuisti eum paulo minus ab Angelis: gloria et honore coronasti eum et constituisti eum super opera manuum tuarum: — Tu l’hai diminuito più basso che li Angioli et hâlo incoronato di gloria e d’onore et hâlo costituito sopra a l’opere delle tue mani. Come costoro ebbero inteso che Idio voleva incarnare e farsi tanto basso, molto se ne maravigliavano. Allora Idio lo’ disse: — Io vi pongo in libertà questa legge: chi sarà quello che si vorrà umiliare al mio volere e adorare l’uomo unito con Dio, sempre starà in gloria in eterna pace; e chi non si vorrà umiliare a questo uomo, sarà sbandito e scacciato da tanta gloria, quanta âranno quelli che ’l vorranno ubidire e onorare e adorare; e chi gli darà contra, sarà messo in affanni e in tribulazione. Tutti quegli che consideraro la sua somma bontà, che a lui si voleva ubidire et umiliare, perchè lui era quel sommo bene da cui procedeva ogni bontà, e considerando che da lui avevano avuta la creazione, proposorsi di volerlo ubidire. E così umiliati accettaro la grazia che lui l’aveva aparechiata; e così ricevuta la grazia, furo confermati ne la volontà sua di sempre ubidirlo, e così data lo’ la grazia, furono confermati di mai non potersi1 pèntare, e così rimasero. Ma il Lucifaro fece l’oposito a costoro con tutti quelli che ’l volsero seguire; el quale non contemplava Idio umanato, ma contemplava sè medesimo, avendo il suo pensiero a l’amore propio, vedendosi tanto bello, tanto nobile, in tanta altezza, che era sopra a tutti gli altri, da Dio in fuore. E perchè si vide in sì nobile stato, ebbe invidia a la natura umana che doveva essere esaltata sopra di lui, ed inde venne considerando sè in peccato di superbia, chè disiderò d’essere sopra tutti gli
- ↑ Il Cod. Pal., non partirsi nè potersi ec.