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dentro considerando la picola offesa che V era stata fattd e il modo che fu. disavedutamente, e veduto con quanti! umilità el garzone Y aveva domandato perdono, e vedutd dove costei andava, cioè in luogo santo e divoto, là dovq el Signore del cielo e della terra volse patire tanta penr’ per la salute de’ pecatori che vogliono tornare a luì. I questo sì dimostrò quando elli disse a 1’ Etterno Padre: Pater ^ dimitte ilUs ^ quia nesdunt quod fadunt:^ — Doli Padre mio, perdona a costoro che mi crociflgono, ch< elli non sanno quello che si fanno. — E per certo ij considerare questo.essemplo ha da avere grandissimi; paura in colui che non vuole perdonare ^ E questo t’hi detto che è fresco fresco. State salde, donne non vi partite. Che è, che è Non vi partite ninna: aspettate la confessione prima eh’,; vi partiate. Oh, elli è il mal segno! Mal segno è questo^ Così mi fu anco rotta la predica V altra volta. Io vor? rei che mi costasse tre lire ^ di sangue, e questo mie parlare non mi fusse stato rotto! lo fo fine: ode h conclusione. Vuoi tu vedere come è dolce la pace? Or guardri r essemplo che ci ha dato el Re de la pace. Elli ci hr comandato che noi leviamo via 1’ offesa, e confessarsi^ deir odio che elli ha portato, e fare penitenzia di ta; pecato, e cercare di fare pace, e domandare di grazia misser Domenedio, che gli conceda grazia di trovarci colui a chi ha portato odio, e fare pace con lui. E coinet el Signore gli ha conceduta la grazia, sappila conservare s 1 Vangelo di san Luca, cap. 23, vers. 34.

1 Qui ha fine il detto racconto trigesimo quarto. J ® Rimprovera coloro che s’ eran mosse per allontanarsi dalla predica. dimostrando stanchezza. ^ Intendasi, libbre. ]