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vedi nel quarto cap.1: Post haec vidi: et ecce ostium apertum in coelo: — Doppo questo et io vidi: e eco il cielo aperto; — cioè Francesco il quale s’aumiliò tanto, che quasi non si teneva nulla; e lui era picolino picolino, e l’umilità fa tanto crésciare: Qui se humiliat, exaltabitur2. Dico che la sua umilità il fece tanto poco, che non era quasi nulla, e pòvaro senza nulla nulla. Chi nulla non ha, in vita eterna se ne va. E questo è per la umilità. Anco, se mirarai al secondo settenario a la sesta tromba e alla sesta fiala a xvj cap., e vedrai lo sesto stato de la Chiesa ne la sesta età, cioè il sesto tempo; e’ vedi che in quello tempo venne Domenico e Francesco come se fussero stati uno cherubino e uno serafino: ella si porta con seco queste parole: Quoniam ego elegi te, — Io t’ho eletta per grazia; chè per la grazia che noi riceviamo da Dio, noi aviamo quello che noi aviamo. Chi osserva questo stato di volere fare la volontà di Dio? Fu dato a Iosef, fu dato a Davit, fu dato a Maria, fu dato a Giovanni: a ognuno fu dato quello che era di bisogno. A Pietro fu dato anco questa grazia, che elli fusse vicario. A Paolo fu dato che elli fusse precursore e vaso di elezione, e cercò più il mondo, che niuno altro apostolo. Simile Agustino ebbe quella grazia, che elli fusse illuminatore di tanti Ordini. Così simile di Francesco: quoniam ego elegi te: — Però ch’io t’ho eletto, perchè tu rinuovi le mie piaghe. — A che doviamo noi dare fede? Pure alle cose possibili, e a coloro che so’ degni di fede. Che voglio io dire? Udisti3 mai quello che vide santo Pietro Pettinaio? Se nol sai, io tel vo’ dire, e tu il va’

  1. Sempre dell’Apocalisse, vers. primo.
  2. Vangelo di san Luca, cap. xiiij, vers. 11.
  3. Il Cod. Pal.: Vedesti tu mai ec.