Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari III.djvu/346

338 predica quadragesimaprima


vino torcularia tua redundabunt. Che vuol dire questo? Dice date e io darò a voi. Dice anco quello che tu dia: dice che tu dia de la tua robba guadagnata: non dice della robba furata; e se tu darai di quella tal robba, per uno granello te ne rendarà assai. E dice che tu la dia al pòvaro che n’ha bisogno. E così se tu darai del vino, per uno bichiere ne ricévarai da Dio assai ne la tua botte, chè vi multiplicarà dentro per la virtù sua. Non cominciare a dare, e poi ti ristà; ma continua, e vedrai che questo ch’io ti dico, t’interverrà. Hai quel detto pure ne’ Proverbi a xj cap.: Ecce alii dividunt propria, et ditiores sunt: alii rapiunt non sua, et semper in egestale sunt.

Elli so’ di quelli che danno de la robba loro a poco a poco. Se danno uno denaio, cercano se sen truovano cento: come è detto: Centuplum accipietis, credendo trovarseli. Vuoi vedere e intèndare quello che mai non intendesti più? Doh, non ti partire: pensasti tu mai a quello che io dirò? Io mi credo che non trovaste voi mai niuno che usasse di dare limosina, che mai egli venisse in povertà per limosine che âbi date. Se voi mi sapete pur dire d’uno solo, dite ch’io sia gattivo. Io non dico di chi si spoglia del mondo per servire Dio; anco dico d’uno che vogli vivare onoratamente al mondo con buoni costumi. Chè1 mi ricordo io d’uno barbiere che si propose nell’animo suo di dare per amore di Dio a’ pòvari la decima parte di ciò che egli guadagnava, d’ogni dieci soldi uno; e così faceva e mantennesi gran tempo, di quello ch’io so, e sempre gli multiplicava la robba. Perchè credi ch’io il sappi? Chè partendomi io da quella

  1. Questo che segue è il trigesimoterzo dei Racc. S. Bernard., editi da Zambrini, loc. cit., pagg. 83-84.