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er darla poi per amor di Dio. Eclesiastìco a xxiiij: y facit sacrlfitium de substaniia aliena^ facit sacrifitinm filli d patrem smm ^0 usuraio, o usuraio, che dai la limosina 3 la usura, [non è acetta a Dio quella limosina, però le] ^ ella non è tua; anco è del pòvaretto che stenta fame e di freddo. E ricordoti che con quella usura 1 non puoi fare per niuno modo di salvare V anima la: in ogni modo che tu la lassi, fai male per te. Vedi e tuoi peccati: tu fai prima el peccato a tòllarla: poi fitulatieni,ancoèpecato:setuladaiaaltrichea .oloro di cui è, anco è pecato: se tu la lassi senza far- altro conto, anco è peccatu: se tu lassi che se ne cci ninna cosa in chiesa o in espedali o a maritale nciulle, vanagloria, tela con ventol E però ti dico che itudailarobbaaunodicuinonè,etòllilaacolui cui è, è come è a tòllare i figliuoli a uno e tagliaglili pezi innanzi agli echi. Or pensa ora tu in che stato Ìposta ranima tua!0 pòvaretto,ravediti orachetu loi, che poco tempo t’ è dato che tu possa ritornare a io, e non è però si poco, che non ti basti. Ritorna,, iorna, poi che elli t’ aspetta; e se pure tu torni a lui^ inde r altrui. I V altra è petizione dritta: Domine. Lassarlo con pura Menzione: fa’che quella mala bestia de la vanagloria I n sia in te: al sentimento della Scrittura. In santo itteo al vj cap.: Cum facis eleemosynam^ noli tuba canere: I Quando tu fai la limosina, non volere trombarla: — ime fanno molti ipocriti, che quando dànno la limosina, ’ 1 Concordi così tutti i Codici, ma discorde la Vulgata, che al cap.

xiiij deir Ecclesiastico, vers. 24, così dice; Qui offerì sacrifciiim ex

%bstantia pauperiim y quasi qui vlciimat flium in consp(clic pu~ ’! s sui. ^ 2 £,0 parole fra parentesi eggonsi nel solo Cod. Pai,