Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
24 | predica trigesimaprima |
da le tentazioni, due vie: l’una che mai tu non consenta a la tentazione, ma che subito tu la cacci via; non la lassare entrare dentro da te: la siconda, che tu fuga il mal pensiero: non vi stare mai dentro. E questa fu la siconda parte principale. La terza regola ti bisogna sapere a non volere essere inganato da lo intelletto, e questa è la facultà. Due cose vedêmo che ti bisognava1: l’una si fu cognizione de le cose umane; l’altra fu cognizione de le cose divine. A’ quali dice Giovanni: dabo illis stellam matutinam: — Io lo’ darò la stella mattutina: — dove ti mostrai come la stella Diana si leva la mattina innanzi al sole, e poi si trova doppo vèsparo dietro al sole, perchè mai non s’acordano col sole le stelle. Questo ti dissi significava la vita attiva e la vita contemplativa, che bisogna a chi si vuole salvare. Per la vita attiva s’intende che tu abbi cognizione de le cose umane: per la vita contemplativa dimostrai che tu abbi cognizione de le cose divine. E prima ti dissi che tu debbi sapere cognoscere te medesimo, e poi che tu impari a cognoscere Iddio. E da questo ti mostrai come noi aviamo due vite: l’una si chiama la vita de la grazia, ne la quale so’ tutti coloro che vivono ne’ comandamenti di Dio: l’altra è la vita de la gloria, la quale è in coloro che sònno nell’altra vita con Cristo Iesu; e questi so’ quelli che vanno innanzi al sole, vivendo ne la beata gloria, ad quam ille vos et me perducat in saecula saeculorum, amen.
- ↑ L’altro Cod. Sen., che ti bisogna.