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da le tentazioni, due vie: l’una che mai tu non consenta a la tentazione, ma che subito tu la cacci via; non la lassare entrare dentro da te: la siconda, che tu fuga il mal pensiero: non vi stare mai dentro. E questa fu la siconda parte principale. La terza regola ti bisogna sapere a non volere essere inganato da lo intelletto, e questa è la facultà. Due cose vedêmo che ti bisognava1: l’una si fu cognizione de le cose umane; l’altra fu cognizione de le cose divine. A’ quali dice Giovanni: dabo illis stellam matutinam: — Io lo’ darò la stella mattutina: — dove ti mostrai come la stella Diana si leva la mattina innanzi al sole, e poi si trova doppo vèsparo dietro al sole, perchè mai non s’acordano col sole le stelle. Questo ti dissi significava la vita attiva e la vita contemplativa, che bisogna a chi si vuole salvare. Per la vita attiva s’intende che tu abbi cognizione de le cose umane: per la vita contemplativa dimostrai che tu abbi cognizione de le cose divine. E prima ti dissi che tu debbi sapere cognoscere te medesimo, e poi che tu impari a cognoscere Iddio. E da questo ti mostrai come noi aviamo due vite: l’una si chiama la vita de la grazia, ne la quale so’ tutti coloro che vivono ne’ comandamenti di Dio: l’altra è la vita de la gloria, la quale è in coloro che sònno nell’altra vita con Cristo Iesu; e questi so’ quelli che vanno innanzi al sole, vivendo ne la beata gloria, ad quam ille vos et me perducat in saecula saeculorum, amen.



  1. L’altro Cod. Sen., che ti bisogna.