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predica quadragesima | 311 |
quando el pòvaro ti viene all’uscio e tu gli dai la limosina cor uno tedio, cor una accidia, mal volentieri, prima che tu sia giónto all’uscio è consumato el merito di quella limosina. Sicondariamente, la debbi fare allegra, col cuore, co le parole, e coll’òpare; prima, da la parte dentro volontaroso; sicondo, co le parole. Come giógne el pòvaro al tuo uscio, e dimandati limosina per amore di Dio, — eh, molto volontierì, — che tu sia il bene venuto; — e che tu il dimostri nel dare allegramente, col cuore, co le parole, col viso allegro e con presteza.
Sicondo modo: co’ le parole debbi dimostrare dì dare volentieri. Hai nello Ecclesiastico: Hilarem datorem diligit Deus1. Più rallegra una parola quando tu dai la limosina, che tu non pensi. Oh, ella è sì cara, quando tu la dai volentieri e dimostrilo cor una dolce parola!
Anco, nel terzo modo, debbi dimostrare di darlo volentieri e allegramente: non farlo stentare un’ora prima che tu glieli dia, però che quando tu el fai aspettare, quasi che si pente el pòvaro d’avertela chiesta. Vedi tu questa parola Ecce? Dimostra una prestezza: non so’ più che quatro lèttare! E però ogni volta che tu vieni a dare, dà presto e allegro. E più piace al pòvaro uno bichiere d’aqua con allegrezza e con prestezza, che uno quartucsio di vino con accidia o con stento. Sai come molte fanno? El pòvaro o ’l frate chiede la limosina; e ella dice: — Oh, aspettate. — E egli aspettarà talvolta una mezz’ora; e infine quando l’ha fatto stentare, e ella gli gitta uno pane da la finestra, e daràglì talvolta intro el capo. Questo pur posso io dire di pruova, che quando
- ↑ Non all’Ecclesiastico, ma la sentenza appartiene a san Paolo, Epistola seconda ai Corinti, cap. viiij, vers. 7.