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quando el pòvaro ti viene all’ uscio e tu gli dai la li- mosina cor uno tedio, cor una accidia, mal volentieri, prima che tu sia giónto all’ uscio è consumato el me- rito di quella limosina. Sicondariamente, la debbi fare allegra, col cuore, co le parole, e coll’òpare; prima, da la parte dentro volontaroso; sicondo, co le parole. Come giógne el pòvaro al tuo uscio, e dimandati limosina per amore di Dio, — eh, molto volontierì, — che tu sia il bene venuto; —• e che tu il dimostri nel dare allegra- |mente, col cuore, co le parole, col viso allegro e con presteza. Sicondo modo: co’ le parole debbi dimostrare dì dare volentieri. Hai nello Ecclesiastico: Hilarem datorem diligit Deus \ Più rallegra una parola quando tu dai la limo- sina, che tu non pensi. Oh, ella è sì cara, quando tu la dai volentieri e dimostrilo cor una dolce parola! Anco, nel terzo modo, debbi dimostrare di darlo vo- lentieri e allegramente: non farlo stentare un’ora prima che tu glieli dia, però che quando tu el fai aspettare, quasi che si pente el pòvaro d" avertela chiesta. Vedi tu questa parola Ecce? Dimostra una prestezza: non so’ più che quatro lèttarei E però ogni volta che tu vieni a dare^ dà presto e allegro. E più piace al pòvaro uno bichiere à’ aqua con allegrezza e con prestezza, che uno quartuc- sio di vino con accidia o con stento. Sai come molte I fanno? El pòvaro o ’l frate chiede la limosina; e ella dice: > — Oh^ aspettate. — E egli aspettarà talvolta una mez- i 5’ora5* e infine quando V ha fatto stentare, e ella gli igitta uno pane da la finestra, e daràglì talvolta intro E 1 capo. Questo pur posso io dire di pruova, che quando ^ 1 Non all’Ecclesiastico, ma la sentenza appartiene a san Paolo, Epi- ’ stola seconda ai Coriuti> cap. viiij, vers. 7.