Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
310 | predica quadragesima |
so che tu l’âresti troppo per male; e domane e noi diremo terza.
La siconda è de la limosina la qualità, a chi tu la debbi dare. Super egenum et pauperem. — Sopra al pòvaro bisognoso. Io ti vo’ provare stamane cosa che ti gustarà molto bene, ed è altentica. Udisti tu mai di Zacheo che aveva così grande voglia di vedere Iesu, e elli era picolino picolino, e per vederlo salse in su uno arboro? In santo Luca l’hai1. Vedendo Iesu la sua buona volontà, gli volse dare una letizia nell’animo tanto grande, che ’l fece scendere di su l’arboro. Zachae festinans descende: — Scende giù, o Zacheo. — E esso discese alegrissimo, e disse sette parole: — Io voglio dare limosine, Signor mio, per tuo amore: io voglio dare ciò ch’io ho. — Questo Zacheo era uno granello di pesce, tutto pieno di senno. Doh, ode le sue parole, come elle so’ piene di dolcezza. Ecce, dimidium bonorum meorum do pauperibus.2
Prima3 dimostra prontezza allegra: Ecce.
Siconda, quantità magna: dimidium.
Terza, qualità: bonorum.
Quarta, vera proprietà: meorum.
Quinta dimostra libertà: do.
Sesta, piatà buona e vera: pauperibus.
Così è insegnato che facci tu, quando tu dai la limosina dâla con allegreza. Fa’ sempre ciò che tu fai per amore di Dio, che suoni allegreza: non mai con acidia. Sai perchè? Perchè si dice che spiritus tristis dessicat ossa. Sai che vuol dire? Vuol dire che