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scusa buona. 0 coleste maniche tanto grandi, con tanto panno dentrovi, che se ne potrebbe fare due mantelli,! che dirai? Oimmè, non ghigniate, chè “’l diavolo se ne ghigna anco lui! E’ serafini di Dio hanno due ale,* è i serafini del diavolo n’ hanno altre due: voi séte veramente e’ serafini del diavolo. Doli, pòvarette, v(fi non aspettate se non la vendetta di Dio. Così dico a te che hai tanti denari, che tu non sai che fartene: quando gli poni di qua, quando di là, quando li sotterri. 0 avaro, o avarOjji hàne sotterrati? Sì, assai volte. Ma perchè fai così, iielj nome di Dio, che gli smarrirai ancora? Quanti credi che! sieno di quelli che hanno de^ danari, che come si sen- tono uno picolo male, subito gli sotterrano, perchè norj venghino a le mani di persona; e perchè elli si crede carn i pare, non gli palesa mai a persona? Infine elli si muorij c rimangono colà perduti, e non gli ha colui che gli debba avere di ragione, e 1’ anima sua se ne va infin< a casa del diavolo. E tu, dònna, hanne fatto mai nluii; gruzolo e postili sotto terra, eh? E così dico di tutte 1! cose le quali ha bisogno il pò varo. 0 rico, di ciò chi tu hai divizia, vedendo il pòvaro che n^ ha di bisogno se tu non ne gli dài, tiene a mente che tu ne sarai pij nito, se non di qua. almeno di là. 0 se tu gli sotterri non vedi tu che tu no n’ hai bisogno? Egli si vede berij che n’ ha bisogno el pòvaretto ^ che stenta in pregiof per cinque soldi. Odi el detto d’ Agustino, overo di Gr! gorio, sopra al detto capitolo: Egentium panis est^ quem ’ retines^ captivorum redempUo est^ quae in orreo relrudis: captwj rum redemptio est^ quae sub terra ascondis ec. In conciusior) non è ninno peccato che non se n’ abbi a rèndere r gione neir ultimo dì. Credi tu che se tu se’ stato sci:S -:----- ) 1 Negli altri Codd., el pòvaro. j