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302 predica quadragesima


perchè possono vivare senza te. E anco non se’ tenuto a bisognosi. È sicondi, necessitosi, anco possono vivare, ma male. Ma i terzi che sono in istremità, non possono vivare; e qui non hai scusa niuna. E però dico che tu se’ tenuto di sovenire a tutti quelli che so’ in istato di istremità; e come io t’ho detto che so’ tre generazioni che hanno bisogno, così so’ tre generazioni che non hanno bisogno.

E’ primi sono coloro che hanno abondanzia.

Sicondi, chi n’ha a sufficienzia.

E’ terzi, che n’hanno a necessità.

Sta’ saldo e non ti partire: intende il modo de la vera ragione. Hai tu mai posto mente a coloro che tessono i drappi, che in cotali luoghi per riempire il campo vi pongono cotali fioretti? Così vo’ fare io. E però ti dico che tu intenda, e non pèrdare parola.1

Sai tu chi è tenuto a sovenire? — No. — Tu debi considerare questi tre stati con questi altri tre, bisognosi, necessitosi e chi è in istremità, e pónargli con chi è in abondanzia e tenuto ad aitare tutti questi ch’io ti conto.

Ma è molto tenuto sicondo l’ordine: a chi vede maggiore el bisogno, ine díe suplire. Ma ben dico a colui che dice — io ho bisogno, — non t’ingannare: se non hai bisogno, non cercare d’essere sovenuto lassa a un altro che n’abbi bisogno. E tu che hai de la robba in abondanzia, non debbi dare la tua roba, che2 tu non consideri come tu la debbi dare. Quando tu hai a dare la robba che tu hai in abondanzia, a chi ta la vuoi dare? Pon mente se colui a chi tu la dai, ha figliuoli o figliuole

  1. Interrompe il discorso per dirigere queste parole a taluno che dava segno di andarsene.
  2. Sottinteso: per modo che, in guisa che.