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predica trigesimaprima | 23 |
Coglie in brevità il mio dire. Qui autem perseveraverit usque in finem, hic salvus erit. Dove ti dimostrai tre perseveranzie: prima, in sapere perseverare la giustizia: siconda, in volere: terza, in potere. E vedémo il dire di Giovanni acordato al tema. De la prima, del perseverare la giustizia, vedémo due cose: prima fare il bene, e siconda lassare il male. Del lassare il male vedesti Giovanni dire: qui vicerit: — Colui che vinciarà, sarà quello che ârà vittoria. — Dove vedémo per la perseveranzia di Iosuè vincere Ierico, signiticato per la gattiva vita; e vedémo sette doni che Iddio dà all’anima ben disposta. Del far bene vedémo Cristo Iesu nostro capo che ci insegnò a far bene, dandoci tre regole: prima, che tu ami l’amico; siconda, che tu ami il nemico, e terzo che tu âbi pazienzia di chi ti fa ingiuria. Dove ti dissi che chi mi vuol bene, non odii persona; e dissiti ch’io perdono a chi avesse mai fattami ingiuria niuna: e questa fu la prima parte principale. Per la siconda parte principale bisogna co la volontà perseverare nel ben fare: dove ti mostrai due cose, cioè due vie: l’una che sia dritta inverso di Dio: a’ quali dice Giovanni: Dabo illis potestatem super gentes: dove ti dissi che tu porti la bachetta dritta, o rettore. Siconda, bisogna la cosa buona a perseverarla a loda di Dio: dove ti mostrai per bôca di Giovanni a chi mal viene1: tamquam vas figuli confringentur; mostrati per li orciuoli che si rompono, tre cose e tre danni: prima, che molti orciuoli si romparanno: siconda, che quelli rotti non varanno poi nulla; e terzo, che non si possono rincollare; significato per li peccati delli uomini. Dove ti mostrai i remedii che tu debbi tenere, a volere campare
- ↑ Negli altri Cedd., a chi mal vive.