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predica quadragesima | 293 |
e questi con diavoli pieni di puza e di bruttura, con bastemmie e pianti e strida.1 Costoro vestiti d’ogni consolazione, e questi coperti d’ogni vergogna e dolore: questi vestiti, e questi spogliati e innudi d’ogni virtù. A costoro si mostra2 cor uno viso piacevole e letizioso; e a quest’altri si mostra col viso turbato et irato, per modo che s’aguataranno per non guardarlo in facia. El quale giudicio ti dico si farà a tutte le criature criate da Dio. Non sarà mai stato nè omo nè femina, nè picolo nè grande, che non sia ine a rèndare ragione di tutto il tempo che egli è vissuto nel mondo: ogni atto disonesto, ogni parola, ogni guardatura, ogni operazione, ogni pensiero; chè non sarà niuno sentimento, che non abbi a rèndare ragione di quello che sarà apartenutoli.
Oimmè, questo tempo che noi potiamo operare le virtù, operiamole: non stiamo oziosi per la salute nostra e per non èssare divisi da tanto bene. Oimmè, che quando io considero in colui che ha robbato colui che ârebbe fatto limosina di quello che gli ha tolto, come ne so’ assai che darebbero per Dio, se n’avessero; e come so’ molte vedove e anco de le maritate piatose, a le quali è stato tolto per forza de la robba, e non possono distèndare la mano al pòvaro, stato lo’ tolto il pane di mano, e beuto lo’ il sangue: così anco dimolti che hanno robbati li spedali, i quali fanno de le limosine a’ pòvari, a’ peregrini dando albergo, e dell’altre buone operazioni; e tu hai robbato quello che si sarebbe dato a molti pòvari, che non l’hanno âuto! O che dirà Idio a costoro? Non solamente dirà: — tu mi vedesti affamato, e non