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hai fugito quello che t’ha detto che tu fuga; e da queste cose verrai a uno cognoscimerito dite medesimo. E così cognosciutoti, e tu vieni all’altra regola, che anco ti bisogna, attiva. La siconda regola: bisogna che tu cognosca Iddio; e questa è la vita contemplativa in orare, in pensare, in contemplare Idio, pensando i benefizi1 che elli t’ha fatti: datoti l’essere, datoti cognoscimento, intelletto, memoria e volontà di poterti, saperti e volerti salvare e fare la volontà di Dio. Per le quali due cose tu vieni a cognoscere tutte le cose e di Dio e di mondo: cognosciarai tutto te e tutto Iddio. E da questo ti bisogna pervenire in cognoscere come noi aviamo due vite: l’una è la vita de la grazia: l’altra è la vita de la gloria. La prima è de la grazia; di colui che fa la volontà di Dio, mentre che vive in questo mondo. Oh quanto è grande grazia quella c’ha uno in questo mondo a vivare senza invilupparsi ne le cose vane, le quali so’ sufficienti a tòllargli la vita beata! La siconda si è la vita de la beatitudine ne la gloria. Non sarà quella vita solamente di quelli che vanno innanzi alla stella; ma andaranno innanzi al sole, e loro saranno come stelle. E però è detto in Daniel a xij cap.: Fulgebunt quasi splendor firmamenti; et qui ad iustitiam erudiunt multos, quasi stellae in perpetuos aeternitates: — Risprendaranno coloro i quali saranno iusti2 in vita perfetta insino a la fine, perchè saranno (vissuti)3 in santa iustizia, quasi come stelle dinanti a la eternità di Dio in perpetuo, chè mai non lo’ mancherà quella beatitudine de la gloria. —
- ↑ Gli altri Codd. hanno: nè benefizi.
- ↑ Negli altri Codd., saranno vissuti.
- ↑ Questa parola, che ci par necessaria, manca al nostro Testo. Nel Cod. Sen., 6, vissi.