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predica quadragesima 291


enim, et dedistis mihi manducare: sitivi, et dedistis mihi bibere: hospes eram, et collegistis me: nudus, et cooperuistis me: infirmus, et visitastis me: in carcere eram, et venistis ad me1: — O figliuoli benedetti, la cagione perchè io voglio che voi veniate a la beata gloria, si è perchè voi mi vedeste affamato, e destemi mangiare: voi mi vedeste asetato, e destemi bere: voi mi vedeste forestiere, e destemi albergo. Io era innudo e aghiacciato nel tempo de’ grandissimi freddi, e voi mi vestiste: io era infermo con grandissime fatighe nel corpo, e voi mi visitaste et aitastemi di quello che potevate. Io ero in pregione in grandissime fatighe e affanno, e veniste a me. E però venite, dolci figliuoli benedetti dall’Eterno Padre, venite in tanta gloria, in tanta beatitudine, in tanta pace, che mai non si trovò simile, la quale mai non verrà meno. Voi avete usate le virtù, e voi ârete il merito. — Hai veduta questa virtù fra queste che Idio ha adimostrate nell’ultimo dì: in tutte queste sette opere si vede la carità operare. E per questo vi prego quanto so e posso, che voi siate caritativi; che se operate questa virtù, voi n’ârete poi uno premio eternale in gloria. E se tu non l’usarai, ode quello che Idio ti dirà nel medesimo di del giudicio: dirà Idio a te e a tutti quelli che hanno usata la crudeltà, e’ quali saranno da la mano sinistra: Discedite a me maledicti in ignem aeternum, qui paratus est diabolo et angelis eius: — Andate via, maladetti dal mio Padre e da me e da tutta la Gloria: partitevi e andatene nel fuoco etterno, el quale v’è stato aparechiato dal diavolo e da’ suoi compagni. — E sogiógne e dice la cagione: — Voi maladetti mi vedeste che mi morivo di fame, e non mi voleste socorrire cor uno

  1. Vangelo detto, vers. 35.