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prossimo morire di fame, in grandissima necessità e mi- seria, se elli non F aiuta, come sarà carità di Dio in ,lui? — Bisogna che nella mente ne sia piatoso e anco ae le parole, con dolci parole consolarlo, e anco col- [l’opera di dargli^ avendo modo, di quelle cose che gli [)0’ bisogno. E a questo vi se’ indotto da la legge de la i;iatura, e sènne obligato. I; La siconda legge anco t’ obliga ad amarlo col cuore p co la bóca e coll’ opera, e chiamasi legge de la Scrit- Lira. Legge ne la Sacra Scrittura al x cap., o vero a l’xj, del Deuteronomio: dice Iddio: ^ Praecipio Ubi: ama l eregrinum^ et da ei victum atque vestitum. Et vos ergo amate \eregrinos^ quia et ipsi fuislis advenae in terra Aegipti. E in I Uro luogo: ^ Praecipio Uhi, ut aperias manum pauperi et ^^eno:^ — Io ti comando che tu porga la mano al pò- 5aro. — Amarai el peregrino, e questo ti comando, e I che tu gli porga la mano a vestirlo a calzarlo a Iarglidamangiareedabere,afarlomedicare,epro- Melo di tutte quelle cose che gli fanno di bisogno, on gli pòrgiare la mano a oncichiare, ^ ma aprela al IO bisogno; non gli tòllare quel poco che egli ha, a dàgli di quello che egli non ha; cioè di quello che i di bisogno, non dandogli nulla se non solo per una |sa, che Idio promette. Sì, gli dovaresti dare il suo isogno, e usare la carità in lui, ut vivas longems: — jjciò che tu viva lòngo tempo; — chè molto ci pro- )Ute ® più che noi non diamo.® Se tu fai limosina di pane 1 Al cap. X, vers. 18, e nella Vulgata dice così: Facit ( Deus ) iudi- mi pupillo et viduae; amai peregrinum, et dat ei ec, 1 Cioè, al cap. xv, vers. Il, del Deuteronomio. ^ Ma la Vulgata: fratri tuo egeno et pauperi, ^ Invece che, uncicare^ sottrarre, portar via. ® Sottinteso, Iddio. ® Negli altri Codd., più che quello che noi diamo.