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276 | predica trigesimanona |
il peccato sarà punito, elli non vi pensa. Egli non ha paura de la pena: ellino so’ tanto immersi nel peccato, che e’ non pensa al peccato del tempo passato, nè ai peccati del presente, nè al peccato dell’avvenire. Elli non si cura come si vada la cosa: in tutto, egli non ha pensiero se non di méttare a ’secuzione l’apitito suo. Egli non pensa di riguardare nè luogo nè tempo per adempire il suo volere: egli va in vescovado, nel luogo dove si celebra a Dio, e pônsi ine a vagheggiare il garzone e la garzona a dispetto di Dio e de’ Santi. Elli non n’aspetta la vendetta per giudicio di Dio. Reca in somma:1 elli non teme Idio, elli non teme omo, elli non teme vergogna, elli non teme nè colpa che elli comette, nè pena che ne gli verrà. Hâla intesa? Or credemi; chè perchè elli si gitti dietro tutte queste cose che elli dovarebbe portare innanzi agli ochi, non sarà però che Iddio se le gitti lui, chè a l’ultimo Idio il rimunerarà sicondo l’opera sua.
Sesta condizione, è superbo: obturantis aures suas quae non exaudient vocem incantantium. Elli non è al mondo maggiore superbo, che l’uomo sodomitto, e dimostralo lui propio. Hai mai inteso quando serpente è incantato, la malizia che egli usa? Dice che come sente lo incanto, subito si tura l’orechia per non udire la voce de lo incantatore. Simile fa l’uomo sodomitto, che con tutto gli sia detto, sia amonito, sia predicato, nondimeno mai non si vuole tirare a dietro, ma sempre sta ne la sua malizia ostinato. Noluit intelligere ut bene ageret:2 — Non ha voluto intèndare per non volere fare bene. — Come