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274 | predica trigesimanona |
fece fare uno cappanello di scope; e come ebbe piena tutta la città, e elli si misse ad andare per la città; e come gli veniva a notizia uno publico sodomitto, subito il faceva pigliare e méttare nel primo cappanello che elli trovava, e di subito vi faceva méttare fuoco. E così arso, andava pure per la città; e come aveva notizia di un altro, subito il faceva méttare dentro. E così fece alcuni dì, intanto che tutta la città fu purificata in poco poco tempo; e da quello tempo in qua non si fa nulla di questo peccato in quello paese. Così voglio dire che si vorrebe fare qui; che benchè ella sia molto molto macolata, nondimeno ella non è tanto, che ella non si potesse nettare, pure che voi voliate. E ci è di quelli che dicono: — sì, se si mettesse fuoco in tutta la città, sarebe netta! — Io non dico così: elli ci è de’ ripari in più modi. O tu, n’hai udito questo essemplo? Perchè non ripararci? Se tu vorrai, ella si nettarà: non rimarrà se non per non volere. Ablasius: A bell’agio. Questi tali so’ ad similitudinem serpentis, e’ quali vogliono male a le donne: e io vi dico che se voi lo’ portiate inimicizia a loro, voi avete grande ragione, che pare che sia mezo che ragionevole: come tu a me, e io a te, al modo del segatore.
Quinta condizione è durezza: sicut aspidis surdae: so’ maliziosi. L’aspido è di sua natura sordo; e con tutto che elli abbi questo, anco ha malizia; chè non vuole talvolta udire, e a questo v’aopera arte. Simile fanno questi maladetti, che perchè ellino vadino a la predica, ellino non odono. Aures habent, et non audient1: Perchè ellino abbino orechie, e’ non odono; che non voglio-
- ↑ Salmo cxxxiiij, vers. 17.