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272 predica trigesimanona


Agustino, e vòtelo dire a te, che ti dispiace che se ne predichi. Dice così: Ma se ci fusse niuno che volesse dir male di me o mi volesse detrare1, io li fo prima questo sermone, che prima dica di sè, che e’ dica di me chè di sè dirà forse il vero, e di me mentirà. — E se niuno ci fusse che udisse che dicesse male di me, voi gli potete dire: Tu ex illis es, nam loquela tua manifestum te facit2. E dicovi che ogni volta che m’è stato detto che egli è male che e’ se ne predichi, io ho âute le parole di questi tali come di sodomitti. E come e’ m’hanno dette tali parole, io l’ho detto così: — forse tôca a te? Doh, io ho ben fatte de le taccie! — Rispondono: — ma e’ mi pare che non sia bene di parlarne tanto largo. — Doh, io ti cognosco mal’erba! disse colui a l’ortica: tu non vuoi che si parli del fatto! — Del rimanente, questa è la conclusione. So’ cotali che quando me ne parlano, elli vanno così dalla lònga; e io il cognosco dal rincagnato al rigolito3: va’, tu non m’ingannarai mai me, tu! E per questo io fui già in luogo ch’io dissi che elli era stato veduto nell’aria uno fuoco. Io non vo’ dire più altro! Se non che seguì poi uno segno tanto mirabile, che fece maravigliare uno migliaio di persone, e non vi pensai mai. Ma operazione di Dio fu che acordò la citera col saltero, e la voce col viscanto4.

El terzo intelletto: Furor illis secundum similitudinem serpentis: so’ cagione di dannazione. Hai mai posto mente quando il serpente è riscaldato? Sai che elli suffila

  1. Il Cod. Pal.; detrahere: il Cod. Sen. 6, detrarre.
  2. Vangelo di san Matteo, cap. vigesimosesto, vers. 78.
  3. Così in tutti i Codici, e la conformità della lezione toglie ogni dubbio che si tratti di error di scrittura.
  4. Negli altri Codd., biscante.