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predica trigesimanona 271


creatura, e così vieni a èssare nimico di Dio; chè da te non rimane che il mondo non venga meno, e vatene a casa del diavolo. Or va’ pur, là! Così dico anco a le donne, le quali so’ cagione che i figliuoli che hanno già conceputi, si vengono a perdere. Peggio, chè anco so’ di quelle che aoperano che non possono generare; e se n’hanno generati, in corpo gli disperdono. Voi (a chi tòca, dico) sête più iniqui che non sono e’ micidiali. Voi sête peggiori che non furono quelli, li quali facevano morire tutti quelli che nascevano del popolo delli Ebrei, perchè multiplicava tanto, che aviamo che solo Moisè campò di tante migliaia, quanti ne naquero. O maladette da Dio, quando ne farai penitenzia? Vedi che tu se’ cagione che il mondo manchi, come il sodomitto: da te a lui non è differenzia niuna. Dice Isaia1 di tutti quelli che sono cagione che ’l mondo manchi per questi modi: Disperierunt (in diversi modi, o contra a natura, o in altro modo che perisce le creature2 che potrebero vivare al mondo) in Endor: e’ quali so’ come sterco di terra. Oimmè, non diciamo ora più là, chè questa è materia che troppo pute a Dio.

Ècci niuno sodomitto che m’abbi inteso, o forse che elli s’amenderà? Elli fu, non ha anco uno anno, uno famoso sodomitto in una terra, che si ritrovava la notte con uno fanciullo nel letto; e uno predicando di tale vizio, e costui udendo la predica, disse queste parole: — Elli è uno grande male a predicare di queste cose! Elli è sozzo a parlarne fuor di predica, non che fra tanto popolo; però che i fanciulli imparano! Queste non so’ parole da dire; e però non so’ da dire! — Va’ legge in uno sermone di

  1. Correggasi, David, salmo lxxxij, vers. 11.
  2. Il solo Cod. Sen. 6, periscono le criature.