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256 | predica trigesimanona |
sta male di quelli che ci so’, starebe anco male e peggio di quelli che si sarebero anco contaminati, che non ci so’; però che il Salmista dice: Non est qui faciat bonum: non est usque ad unum: Infino a uno solo non ci è che faccia bene. Oimmè! Se e’ non ce n’è a pena uno, come sta male questa città! Consideralo tu. Ora, a casa. Vediamo queste sette iniquità.
Prima, dico, che è rabbia o insania. Alienati sunt peccatores a vulva. Alienati sai che vuol dire? Vuol dire che elli non ci è, sai1; come questo uno va favellando da sè a sè per via, che non pensa in altro. Elli non ci è! Elli va facendo così co le dita e col capo, e tu li passi dinanzi, e non ti vede. Talvolta el saluti, e egli non ti intende: tu puoi dire che egli non ci è! E inde Alisandro, sponendo il salterio dice: nullus est a vulva ec., cioè che attendono a altra faccenda. Questi tali so’ di lònga, e non odono e non t’intendono e non vegono quello che lo fa di bisogno. Non so’ presso a la salute dell’anima loro, anco so’ alienati. Non dice: ellino so’ alieni diventati, ma alienati: so’ fuore de la buona via. Inde Ieremia2 a xxiij cap.: Fornicata est super me Oolla, et insanivit in amatores suos. Io non posso dire per volgare ogni cosa: La pignatta ha fornicato sopra di me, dice Ieremia, ed è impazata nelli amadori suoi. Dice: la pignatta ha fornicato: vuol dire che la pignatta, sai, che tégne tutti coloro che la tocano; e però chi la tóca, subito tégne l’anima. Non è peccato al mondo che più ténga l’anima, che quello de la sodomia maladetta; el quale peccato è stato detestato sempre da tutti quelli