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10 peccato che tu fai, el quale è centra a Dio e centra a la volontà sua. E chi è quello a cui è detto? È detto al pecatore. A chi? A tutti: però che elli dice che non è chi facci bene insino a uno. Non ce n"" è appena uno, che non sia involto nel pessimo e pestifero peccato de la raaladetta sodomia. E però centra al detto vizio sarà 11 nostro dire, e vedremo per fondamento tre cagioni, per le quali Idio ha più in odio questo pecato, che al- cun altro. Prima si è per la sua maladetta corruzione. Corrupti sunt. Siconda, per la sua abominazione. Et abominabile^ rfacti sunt in istudiis suis. Terza, de la sua reprobazione. Non est qui faciat bo- .num: non est usque ad unum. Stamane ni^ avedrò se ci sarà ninno che abbi voglia i di far bene. Io ne predicai già altra volta: poco fu te- liuto a memoria, subito passò via, come il molle del- T aqua benedetta. Non giovò quasi nulla: subito andò via. Vediamo a la distesa quello che noi ne potia- mo dire.

Prima vediamo le condizioni abominevoli di questo pessimo pecato, tanto dispiacevole a Dio; come e dove elle so’ fatte. In altro luogo Davit ce le mostra e dice -così. (0 tu che scrivi, pone mente, e scrivele parti- tamente). Alienati sunt peccatores a vulva (non si dirà ogni cosa in volgare): erraverunt ab utero: locuti sunt falsa, s Furor illis secundum similitudinem serpentis: sicut aspidis surdae €t obturantis aures suas: quae non exaudiet vocem incan- iantium et venefici incantantis sapienter (A Ivij salmi), JElli ci sarà cosa ch’io non dirò in vulgare, e sarò iu- teso da chi io voglio. Alienati sunt peccatores a vulva: er- ^raverunt ab utero: — Eglino hanno errato dalla vulva. —