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18 | predica trigesimaprima |
bene quel volgare che dice; — sta’ di fuore, chè dentro piove! —
Prima, quando la tentazione viene e bussa, e tu stai dentro e stai così, vuoi, non vuoi; se il consentimento v’è a nulla, tu se’ cascato. Se tu il cacci prima pònto ponto, tu vieni ad avere vittoria.
Sicondo, quando tu se’ tentato, poniamo de la lussuria, elli ti viene la tentazione: se tu resisti, che non v’entri nè volontà nè diletto, tu rimani vincitore, e la tentazione rimane di fuore. Proprio come se in una terra v’entrassero i sacomanni1 per volerla méttare a saco, e come essi entrassero e gridassero: — arme, arme, arme! — e quelli de la terra se lo’ facessero incontra e cacciasserli, e hanno vittoria: non di meno anco era meglio che non vi fussero entrati. Piglia l’essemplo da Cristo: non ti lassare mai lusingare per lo consentimento del peccato. Cristo ci ha dato amaestramento: mira come elli fece, lui. Non avenne mai a Cristo, con tutto che elli fusse tentato, che mai la tentazione del peccato entrasse dentro in lui. Egli fu tentato dal dimonio, quando elli ebbe digiunato quaranta dì e quaranta notti2, dicendoli: Si filius Dei es, dic ut lapidea isti panes fiant3; — Se tu se’ figliuolo di Dio, di’ a queste pietre che diventino pane. — E non entrò dentro questa tentazione, e però rispose: Non in solo pane vivit homo, sed in omni verbo quod proceda de ore Dei:4 — Non vive l’uomo solamente di pane, no; ma de le parole che escono de la bocca