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predica trigesimaottava | 247 |
bene comune. Dice Scoto nel Quarto a quindici Distinzioni, che tre cose so’ quelle che uno Comuno non può fare senza: l’arte della lana è l’una: grandissima utilità n’esce al bene comune: così l’arte de le scarpette. Le quali arti so’ mantenute per gli mercatanti che fanno condurre de la lana e del colame. Or come so’ necessarie queste due, così è anco necessario lo Studio1: è molto poco inteso da chi non ha letto. Non lo lassate partire da Siena, cittadini sanesi, che voi non comprendete l’utile e l’onore che ve ne viene di chi a poco tempo. Ponete mente a Bologna, il nome e l’utile e l’onore: così vi seguitarà a voi, se voi vel saprete mantenere, però che ine si fanno gli uomini atti a farvi capire in ogni luogo. Poi che voi avete la Sapienzia, fate di méttarla in pratica fra i mercatanti, e fra tutta la Repubblica; però che come v’ho detto, ella è necessaria e utile al bene comune e piace molto a misser Dominedio. Voi ve ne potete già avedere, che ne vengono una brigata di cittadini atti a dottorarsi: e come io dico a’ cittadini, così vo’ dire a voi, che studiate: fate che voi non diventiate cotali pecoroni. Ella è cosa che piace a Dio.
Vede ora tre cose utili e necessarie a una Comunità.. Prima, il recare le mercanzie di lònghi paesi. Siconda,
- ↑ Le origini dello Studio di Siena, che aspetta ancora una storia degna del nobile argomento, risalgono alla prima metà del secolo XIII. Vi lessero in ogni tempo uomini preclari, chiamativi con provvida sollecitudine dalla Repubblica, la quale a mantenerne ed accrescerne la fama e il decoro gli procurò privilegi d’imperatori e bolle di papi. Tra questi fu veramente benefico allo Studio sanese papa Gregorio XII, che assegnatogli il patrimonio dello Spedale della Misericordia, promosse la istituzione di quella Casa di Sapienza, dove fino al nostro secolo convissero, applicandosi agli studi della Giurisprudenza, della Medicina e della Teologia, molti giovani italiani e stranieri. Fedeli a queste tradizioni, i cittadini sanesi sono tuttavia affezionatissimi all’antico loro Studio, che non senza sacrificio mantengono tuttora in credito ed in prosperità.