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peclii, e se’ tenuto a restitu/:ione per insino quello le ella vale. Una cosa mi resta a dire pe’ fanciulli. A voi, fanciui- 1 Ogni volta che tu vedi che fanciullo fura cosa di sa; sai, quando egli fura gli stagni di casa per fare

’ferlini^; e così, dico, quando egli terrà talvolta una

itra dell’ anello che varrà un fiorino, e véndaralla a i la cognosce, e daranno quindici soldi; chi credi che echi? Pecca colui che vende, e colui che compra. Ma ci fusse ignoranzia nel comprare, non sarebbe così;

j anco se ci fusse semplicità; nè anco se ci fusse la

qcessità; sì che ti scusa ignoranzia, semplicità e ne- isità. ! Tu hai veduto diciotto modi di pecati sopra de le Dpeanzie, dove puoi avere compresi i modi da poterti ebreitare senza pecato, al modo che ci amaestrano e’ sa- c| Dottori. Tu hai intese di sette circostanzie già le tre. F ma, la persona che debba fare la mercanzia. Siconda, linimo di chi fa la mercanzia. Terzo, el modo di co- che fa la mercanzia. Hai la persona, V animo ^ e ’l ndo. Vediamo ora el luogo e fi tempo. Se tu vendi la ti mercanzia con buono modo, el tempo può fare che tin’hai pecato. Se tu vendi in dì di festa comandata dia santa Chiesa, ogni volta pechi mortalmente. Io ve predicai altra volta tanto distesamente, <3h’ io mi cre- ti che bastasse. Trovo che voi non n’ avete fatto nila; chè trovai il dì de la festa di Santa Maria di Set- te b re tante bestie cariche quando io andavo a casa, in me medesimo mi pareva una confusione. Io vidi ^ Intorno a questa parola le^grasi la nota 2 alla pa^. 297 del Volume Pilo. Qui i Codd. e la stampa Jeg^-ono ablto^ ma ci sembra errore.