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Tiido, e disse a colui che gli li vendeva: — fallo venire la mia abitazione, e pesarello e darotti e’ denari. — ostili di subito gli manda perchè non rasciugasse, e i poi dietro a colui che ’i pc.’rtava per pesarlo. Come )’ giónti a casa di costui, dice colui che V ha a com- pare: — fammi una grazia, io non posso attèndare ora pesarlo; sugellalo e lassalo stare un poco, e ritornerai. - Colui così fa, e vassi con Dio. Meffè! Come colui è lore di casa, subito fa pigliare questo zaffarano e fallo éttare in uno forno che v’era presso, e come è ra- àutto, el fa ripónare dove colui 1’ aveva lassato. L’altro ercatante viene poi, e pesano questo zaffarano; prese suo denaio^ e andossene pe’ fatti suoi. Fra el rinca- mio e ’l ribollito andò L L’ uno il fece diventare umido ?rchò pesasse più che non era, e i’ altro el misse nel srno, perchè [pesasse meno che e’ non doveva, che] >rse s’ asciugò più che ’l dovuto. E in questo modo olui che credeva ingannare, rimase ingannato i La terza cosa che fa la mercanzia non licita, si è mando uno dà la cosa nociva: e questo si può intènda- ì in molti modi. Quanto divario è da una mercanzìa a a’ altra^ e di valuta e anco di pericolo! 0 speziale, le per ispacciare la tua mercanzia dai molte volte la

osa gattiva a colui che la paga, come se fosse la più

na del mondo, dove sta il tuo peccato? Sta in prima e la mercanzia buona, e poi nel peso e ne la misura iigionevole. Quando tu dài la mercanzia non buona, 1 Qui annota il Zambrini; „ Dicesi ribollita quella roba che per es- ìrsi riscaldata si è guasta; e rincagnata pur vale sciu’pata, guasta, che a mutato colore e forma „. 2 Mancano queste parole al nostro TestO; supplite _dal Cod, Sen. 6 e alla stampa. 2 Fine del detto Racc.