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che se egli el vende, e non palesa quello difetto, e per quello difetto egli facesse alcuno danno a persona, colui ch’el vende è tenuto e ubligato a restituzione.

El sicondo è di coloro che usano variati pesi e variate misure, o bilancia o stateia. Hai mai posto mente a colui che vende colla bilancia, che vi dà l’anchetta? Ogni volta n’è tenuto a restituzione. Così di colui che vende a misura, che tira il panno in su la canna: tiral bene! E l’altro che ha due canne, l’una da vendare, l’altra da comprare. Similmente dico di colui che vende el grano e l’altra biada, che ha lo staio minore da véndare, che da compare. Legge in cap.: Ut mensurae, i come elle dieno èssare uguali, così quando tu hai a véndare, come quando tu hai a comprare.

Terza circostanzia di pecato è quella di colui che’ vende a misura; chè tirarà tanto il panno, che tal volte è per istracciarlo. Tiralo forte, quando tu l’hai a véndare! Così colui che fa i panni, chè per averlo più longo il tira tanto, che fa quasi che si rompe, e talvolta si ricide per mezzo da capo a piei. Non ti dico nulla di coloro che tengono le mercanzie all’umido, quando le vende a peso, perchè pesino più.

Doh! io ti vo’ dire quello che intervenne una volta a uno mercatante che teneva la sua mercanzia all’umido, perchè pesasse più. Fra il ribollito e ’i rincagnato andò quella volta.1 Uno mercatante andava per comprare zaffarano da un altro mercatante; e giognendo colui che el voleva comprare, a colui che n’aveva da véndare, disse: —io vorrei quanto zaffarano io potesse trovare. Colui disse: — io ti darò el mio. — E mostratogli, sa i bito colui che l’aveva a comprare, cognobbe ch’egli era

  1. Questo è il Racc. xxvii di quelli editi da Zambrini, pagg. 68-70.