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predica trigesimaottava 231


voi quello che voi fate; mettervi a rinegare Idio per un capo d’aglio! Sai che dicono i dottori? Dicono, che se tu giuri una cosa, la quale torni in danno del prossimo e in disonore di Dio, sempre pechi mortalmente.

El terzo modo di pecato è falsità, di falsare le mercanzie, mostrando il gattivo col buono; e dice poi, egli è tutto buono. E colui che vende il panno, mostra la testa e falla migliore che non è il panno, e vende el panno col barragone de la testa, e non riesce il panno; e questa è falsità. Così di colui che vende il grano, e mostra il saggio e móndalo e nettalo; e non è così fatto quello che poi gli dà. Tutti questi modi e simili so’ falsità, e mai non t’è lecito, però che tu ci vedi qui el danno del prossimo.

Quarto modo so’ certe sofisticarie. Io te ne dissi ulcuna cosa in prima di cotagli imbrattarelli che voi usate in su le mercanzie. E inde è detto ne’ Proverbi al xxvij cap.1: Qui sophistice loquitur, odibilis est. Ogni volta che le tue parole stanno per modo che tu le puoi redurre drento e fuore, che le porgi di qua e di là per modo non chiaro; ogni volta commetti peccato mortale, e non t’è mai lecito. Sòccene di quelli cotali, eh? Or vediamo altre quatro circostanzie, pure di pecato, che fanno la mercanzia che altri fa, diventare illecita.

Primo, è ocultare la verità. Sicondo, è usare varî pesi e misure. Terzo, è bagnare e umidare2 la mercanzia. Quarto, dare le cose non lecite, anco nocive.

El primo è d’ocultare la verità; come colui che ha uno cavallo che ha uno difetto e vuole véndare; e se egli palesasse el difetto suo, non lo véndarebbe. Dico,

  1. Correggasi, nell’Ecclesiastico, al xxxvij cap., vers. 23.
  2. Invece che umidire, come leggono gli altri Codd. e la stampa.