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che la voleva comprare: — io te ne darò nove; — e ’l sensaio poneva il piè all’altro, e quando a amenduni insieme poneva il suo piè sopra a loro; e tanto faceva, che egli gli acordava. Oh, questo dipoi è anco più bello; che colui che aveva comprato la mercanzia gattiva, diceva al sensaio: — ben m’hai fatto comprare gattiva cosa: — e ’l sensaio rispondeva: — oh, però t’acennavo io perchè tu la procurasse meglio. — E così partitosi, avendogli ataccata la ghinghiata, era poi trovato da colui che l’aveva venduta, e diceva: — oh, tu m’hai levata la mala mercanzia da dosso! — E egli rispondeva: — però t’acennavo io, che tu la desse, e che tu non la tenesse a dosso. Quando egli ti disse così, egli mi pareva mille anni che tu venisse a’ fatti. — E così d’una medesima cosa dava cenno all’uno e all’altro. E di qui venne quello volgare, però t’accennai io: de’q uali è detto in santo Matteo a xxxj cap......1 E santo Giovanni Grisostimo dice, che tutti si vorrebbero cacciarli via, non tenerne niuno ne la città. Benchè la Chiesa spone de’ bugiardi; però che il mercatante bugiardo non può èssare se non gattivo. E non è però che e’ non sieno ancora dei buoni, ma pochi, mi credo io.

L’altro peccato ne seguita, che non basta le bugie, chè si conviene che vi s’agiónga lo spergiuro. Ècci niuno di quelli che vendano gli agli e le cipolle? che ne ne vorranno véndare se non vi si giura su: — io ne voglio cotanti denari. — Io te ne vo’ dare cotanti. — A le vagnèle, io non te la darò. — A le vagnèle, tu me’ la darai. — A le vagnèle, non darò. — Oimmè, non vedete

  1. Lacuna del Codice; ma è pure errore di citazione, essendo che Vangelo di s. Matteo non abbia che xxviij capitoli. A questo punto ha fine il Racc. predetto, ed. da Zambrini.