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jOlerla dire nè per bene, nè per male. Pone mente: iiando tu vedi uno che non ha queste tre cose, non •iura, non bastemmia, e non dice bugìe; tiene per certo he egli è buono. E così ti dico per contrario: chi ha uesti tre vizi, tiene per fermo che egli è gattivo. E erchè questo vizio era molto in quella terra di Persia, i sbandirò tutti quegli mercatanti che avevano questo lal mendo, e così forse sarebbe da far qui. 0 che dire- io di colui che è sensale e impaccatore e pieno d’in- anni? Come il chiamate voi? Io il chiamo ale da oter volare non mai in vita eterna; o vuoi sensale a lodo da Ferrara. leronimo: In omni statu et conditione boni ^periuntur et mali. Udiste voi mai come fu trovato quello dettato che ice: però i accennai io? Oh, io vel vo’ dire h Egli fu no sensaio, che quando egli voleva acordare el vendi- )re e ’l compratore, sempre faceva cenno all’uno e ai- altro. Egli teneva questo modo. Egli sarebbe andato lui uno^ e diceva: — io vorrei véndare la tale mercan-

a
— e ‘1 sensaio subito aveva travato el compratore.

poi che egli aveva parlato all’uno e all’altro, e egli ili abocava insieme, e egli stava in mezzo di loro, e di- eva a chi aveva a comprare, piano: — ella è buona mercanzia, tòltela per cotanti denari. — E al mercatante le aveva la mercanzia, diceva: — eli’è gattiva mer- inzia; dàlia per cotanto. — E avendo lo’ parlato a ^nuno di per sè prima, quando e’ so’ così insieme, dice olui che la vuole véndare: — io ne voglio cotanto,* i’ ne 3glio dieci fiorini; — e ’l sensaio poneva il suo piè in n quello di colui che voleva comprare. Diceva colui 1 Di qui ha principio il vigesimosesto dei Baco. S. Bernard.., editi da imbrini, pagg. 65-68.