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que hihunt nisi subplantaverint1: — Eglino mangiano il pane della iniquità, cioè co le bugìe, e mai non beiono, se non l’hanno piantata, cioè co li inganni: — e non pare che possine vivere, se non fanno a questo modo. E inde nell’Apocalisse a xiij cop.: Et ne quis possit emere aut vendere, nisi habeat characterem nominis bestiae: — Niuno non può comperare o véndere, se non quello che ha la carattere del nome della bestia. — E ’l nome della bestia è Antecristo; e ’l segno si è la bugia e la menzogna, la quale sempre ârà con seco, però che egli sarà contrario a la verità. Di Cristo è detto: Ego sum via, veritas et vita2. E Antecristo sarà tutto l’opposito, chè sarà pieno di bugie e d’inganni e di falsità. Anco se leggi pure nell’Apocalipsa al xiiij cap.: Si quis adoraverit bestiam et immaginem ejus, et acceperit characterem in fronte sua aut in manu sua, et hic bibet de vino irae Dei, quod mistura est mero in calice irae ipsius: — Colui che adorarà Antecristo e la immagine sua, overo ricéverà la carattere e ’l segno ne la fronte sua; che gli credaranno; o vero ne la mano sua; che faranno l’oparazioni sue; questi cotali beranno del vino dell’ira di Dio, el quale è mescolato coll’ira sua nel calice, che ti mandarà a lo inferno. — Non vuol dire altro.

Io ho ben veduta una opera molto bella, la quak‘ fece uno Vineziano3, donde io ebbi per certezza, ch^ nel paese di Persia detto e titolato Ustria, non si puè per niuno modo dire una bugia. Oh, egli è il buon segno d’uno che si fa gran coscienzia de la bugia, di nom

  1. Non son parole di lob, e sospetto che non appartengano a verun libro della Scrittura.
  2. Vangelo di s. Giovanni, cap. xiiij, vers. 6.
  3. Marco Polo (M).