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e però se la serba per sè e non la vuoi dare al pòvaro. Egli dice: io la voglio serbare a’ miei bisogni più ratto che al bisogno degli altri; prima debbo sovvenire me che ’l prossimo. Questo io tel confesso; ma dimmi tu a me: se uno è vechio che ha cento anni, e ha el valere di dieci mila fiorini, bisognagìi serbare per sè? Credi tu tanto vivare, poichè tu se’ vechio, che tu logri in bisogno dieci mila fiorini? Tu se’ errato: questa non-è altro che cupidità, e inganni te medesimo. Io ti dico che se tu hai de la robba assai e non n’hai bisogno, e tu non la dispensi e muori, che tu te ne vai a casa calda. E così ti dico, se tu non hai bisogno di guadagnare, debbi lassare guadagnare a chi n’ha bisogno. Eppure, se tu vuoi guadagnare e esercitare la tua persona, tu farai bene se tu dai poi quello guadagno in limosine a pòvare persone, a spedali, o dove tu vedi il bisogno maggiore. Credo ch’io te l’ho detto per modo che mi so’ fatto intèndare.

Vénardì e sabbato che viene, fate che voi ci veniate, ch’io vi vorrò predicare de la limosina come voi la dovete fare, e credevi dire di belle e utili cose. Donne, io ho anta buona relazione di voi, e vòvene commendare; chè ho udito che voi avete fatto di buone operazioni per questi prigioni; voi avete fatto molto bene, e trovarete che voi ne sarete da Dio meritate e in questa vita e nell’altra. Centuplum accipietis et vitam aeternam possidebitis.1 Domane, io vi vorrò parlare d’una materia molto utile per la vostra città, dove voi impararete in che modo si può placare Idio, quando egli volesse mandare uno giudicio sopra uno popolo. E credomi che ella sarà dell’utili prediche che voi aviate da me udite.

  1. Vangelo di s. Matteo, cap. xviiij, vers. 29.