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224 | predica trigesimaottava |
bitur sicut in impetu: — L’anima de’ tuoi nemici si rotarà con uno impito, che tutto si struggiarà. — O fanciulli, sapete voi gittare la rombola quando v’è dentro la pietra? Che l’unmo capo tieni legato al dito, e fai così, e aggiri aggiri, e poi esce e lassi l’uno capo de la romboia. Che credi che sia quel fare così e avòllare? Quello la fa uscire più furiosa, e anco va più a lònga. Ij per questo disse Idio: — Tu hai gittata l’anima del tuo nemico a lo inferno, e così vai a casa del diavolo pei la tua maladetta avarizia. —
Hai in santo Luca al xij cap. di quello rico che aveve ragunato molto grano ne’ granai, di molto vino nel cellaio, di molta carne ataccata, di molte cose; e per averti più spazio a serbare la robba, egli accresceva i granai aspettando la carestia, e godendo fra sè medesimo, diceva Anima mea ec.1: — Anima mia, tu hai molta robba ragunata tu hai del grano pieno i granai, tu hai pieno el cellaio di vino, tu hai de le pocissioni assai, tu hai de’ denari tu se’ giovano, tu se’ gagliardo, tu se’ ben vestito: egli non ti manca nulla. O che, morire? Tu non morrai mai — E stando con queste parole fra sè medesimo, e eco una voce e dice: — tu menti per la gola.— (E credomi che e’ fosse quando egli se n’andava a letto; forse mentre che egli si scalzava). E quella voce gli disse: — Tu morrai in questa notte e mancaratti ogni cosa, e l’anima tua andarà a casa del diavolo, e la robba che tu hai tanto tempo ragunata, rimarrà di qua a genti che tu non le cognoscesti mai2. — Or va’, raguna. Vedi che per altrui