Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
predica trigesimasettima | 209 |
così ne fai tu, madre, del capo de la tua figliuola; tu non pensi più là sempre la studi, e talvolta è piena di lendini. So’ anco di quelle che hanno più capi che ’l diavolo; ogni di rimutano uno capo di nuovo. El diavolo n’ha sette, e ci è tale che n’ha anco più; che di quello ch’io mi ricordo da quindici anni in qua, tanti modi, tante forgie, ch’io trasecolo. Per certo voi sête più uscitemi dal manico, ch’io non ârei mai potuto crédare. Levategli via nel nome di Dio, chè così a poco a poco ve n’andareste ne la mala via. Voi non ve n’avedete come ce n’avvediamo noi. Io vego tale che porta il capo a trippa, chi il porta a frittella, chi a taglieri, chi a frappole, chi l’aviluppa in su, chi in giù. Oh, egli è il mal segno tange forgie! Ponetele giù, vi dico. Così a voi, donne, ponete giù tante vanità: che se voi vi vedeste, voi parete pure civette e barbagianni e locchi.
Doh! io voglio che basti per lo capo. Veniamo a’ piei, che è meglio che ci sia: a’ piei. O giovane, io non dico che mai tu misuri la donna a canna, quando tu la pigli; ma voglio che tu la misuri che ella sia buona, șia savia, sia fattiva, sia saccente, buona massaia, facente ec. Che so’ di quegli che vogliono che ella sia un pezzo di bestia, e tu se’ un altro pezzo, e farete poi dimolti bestioni.
Io vi vo’ mostrare (oh, questa è ben vera!), io vi vo’ mostrare cosa che voi non ve n’avedeste mai. Egli è tale che porta un paio di pianelle alte una spanna, o più. Questo pur posso io dire a le donne, che toca a loro, e no agli uomini, però che elle danno tali ghignate1; e non vi si pensa mai. S’elleno hanno le figliuole che
- ↑ Intorno a questa parola veggasi in fine al Vol. la Tavola di voci e locuzioni notevoli. Qui giova notar soltanto che il nostro Testo in seguito legge ghinghiata.