Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari III.djvu/212

Unde io vi dico, ch’io non vi saprei già dar modo io: datevelo voi; fate da voi. Quarta, si chiama malignità; che come ci verrà una forgia nuova, come ci verrà una meretrice vestita a la franciosa, subito sarà impresa. Ècci ninna fanciulla a ma- ritare, o maritata, che sia vestita a la moderna? Come vedranno quel vestire, subito faranno guastare i loro, per recargli a nuova forgia= Sai che si vorrebbe fare? Egli si vorrebbe prima bruciare la donna che si veste", e poi la madre che il consente, e doppo loro el sarto che le fa. Per certo, s’ io 1’ avesse a fare, egli non si farebbe ninna forgia nuova; chè non v’avedete che gli è uno gua- stamento de la vostra città 1 E vovi dare questa codetta; che chi gli fa, e chi li porta, e chi gli fa portare, peca ogni volta mortalmente; ma molto più il sarto, il quale reca tale usanza; che cól svio assottigliare lo intelletto è ca- gione di molto male: e questo fanno pure per guadagnare, Dannosità, eli’è P ultima. Quanta robba tenete voij oggi morta in casa vostra, e quanti so’ di quegli che, con tutto che n’ abbino assai, anco ne comprano più? Meglio ti sarebbe che quelli danari tu gli mettesse ne la; tua bottiga in mercanzia, che tenerli morti come tu fai. Dimmi ancora. Hai dei pegni al giudeo, che costano co- tanto il m ese: oh, quanta ne potresti menovare, se tu ti sapesse regolare! Tu hai dei pegni al giudeo, e vuoi! i tenere i gòffani pieni di panni, che non ne fai nulla, ej i continuamente 1’ usura ti rode 1’ ossa. Quando io pongej i mente pure a’ vostri fanciulli, quanto oro, quanto arientoj quante perle, quanti racami lo’fate portare! Tutte questa cose tenete morte, e potreste riempire le bottighe vostre e ’ fondachi vostri di mercanzie, e far buona la città voi medesimi. E qui hai veduto dieci malignità e dannosità de 1| >