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predica trigesimasettima 189


{{Pt|cant|judicant}} hominem: — El vestimento che altri porta, e ’l ridare de’ denti, giudica l’uomo quello che egli è. — Udisti mai che la botte dà del vino che ella ha? Piglia questo per essemplo. Come tu vedi vestito un uomo di fuore, così il puoi giudicare dentro: e così anco la donna.

O giovano, io mi voglio un poco cominciare a te. Quando tu vai co la gamba tirata, stringato intorno, a gamba rotta, e a calza sbarlata e fessa, e ’l farsettino al bellico; per certo che a questi portamenti tu dimostri d’èssare quello che tu se’. Così quando tu torni in casa, tu ti trai la giornea fra suore e cognate e parenti, dove si possono spechiare in ogni ribaldarla; e per questo si viene talvolta a altro. Hai tu posto mente come la giornea è fatta? Ella è fatta come una covertina di cavallo co le frappe da lato e da piè, sicchè tu porti il vestire a modo che la bestia. Viene a dire che tu sei una bestia vestita da la parte di fuore: puossi giudicare a vederti vestito come la bestia, che tu debbi èssare dentro come una bestia. Anco il capuccio, portandolo su alto a balla, oh, quanto ti pare star bene! Non in fimbriis viri beneplacitum erit ei1. O giovinozzo2, che non ti curi di nulla, sappi che a Dio non piace che tu porti la calza, come tu la porti, a gamba rotta o fessa con salsa verde, sai, e col farsettino tanto corto, che presso che si mostra.... eccetera. E così la giornea con tante frappe e intagli, che dimostra che tu hai tutto il cuore intagliato. El capuccio alto come si porta la balla, che ti significa altro che superbia? Così tu, donna, che porti il vestimento tanto grande che ti fa sudare molte volte, co la

  1. Salmo cxlvi, verso 10. La Vulgata dice: Nec in tibiis viri ec.
  2. Il Cod. Sen. 6: O giovano.