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immagini,1 che rasemprino altro. Non pigliarai il mio nome invano. Non uccidarai. Non parlàrai contra al prossimo tuo falsità niuna. Non disiderare la donna altrui. — Tutti quasi dicono: — Non fare el tal male: non fare el tal peccato nè ’l tale. — Non dice così i Comandamenti del Nuovo Testamento: questi dicono: — Fa’, fa’, fa’ bene; fa’ bene, ama. — Dice: — fa’ bene; — ma di molte cose che elli ti dice che tu facci, tutte si riducono in tre.

Prima, ci dice ama l’amico, cioè comanda che l’uno amico ami l’altro.

Sicondo, ama il nemico. Se uno ti fa male, abbi pazienzia, e non ti rivoltare a far male a lui, però che tu faresti male. Altro si conviene a volerci salvare, cioè.

El terzo, chè con tutto che elli ti facci male e tu gli âbi pazienzia, si conviene che tu gli facci bene, se tu gli puoi far bene niuno.

Ama l’amico; âbi pazienzia a chi ti fa male, e fa’ bene a chi ti fa male. E come Iddio comanda, così fece egli. Tu hai che egli amò gli amici principalmente, come e’ si díe fare. Diligentes me diligo, disse Iddio2. Amò anco gl’inimici che gli facevano male a lui, sai, quando era in su la croce; che egli perdonò, e ebbe pazienzia con coloro i quali il crucifigevano, e perdonò lo’; e più anco sai che egli orò al Padre, dicendo: Pater, ignosce illis quia nesciunt quid faciunt: — Padre, perdona a costoro che e’ non sanno quello che e’ si fanno. — E però questo medesimo conviene fare a te, fedel cristiano, comandato da

  1. Lezione ugualmente errata in tutti i Codd.; se non che il Sen. 6 ha, iscultilie. L’antica Bibbia Volgare, che viene ora egregiamente ristampando il ch. Carlo Negroni, a pag. 353 del Vol. I così legge: Non farai a te intagliatura, e niuna similitudine la quale è in cielo di sopra ec.
  2. Proverbi, cap. viij, vers. 17.