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predica trigesimaprima | 9 |
hic salvus erit. Cristo fu nostro maestro, e lui ci conviene seguitare, però che lui è nostro capo e noi siamo i membri, dice santo Pavolo. Che fece Cristo? Fece due cose: coepit facere et decere.1
Primo, cominciò a fare bene: coepit facere.
Sicondo, insegnò a far bene: et docere.
Queste due cose se tu le consideri, so’ molto ottime; e però qualunque sarà colui che le seguitarà, sarà veramente cristiano di Dio. E inde disse Gioanni ne la Canonica sua al sicondo cap.:2 Qui autem dicit se christianum esse, debet opera quae fecit, et ipse facere: — Colui che dice essere cristiano, debba fare l’opere che fece Cristo. — Cristo se n’andò in paradiso: così s’ingegni di far lui. Sappi che Iddio non fece l’una di queste cose; anco le fece tutte e due. Pon mente a quello ch’io ti dico: elli so’ due Testamenti, el vecchio e ’l nuovo. Nel vechio elli comandò: — Non fare, non fare, non fare. — La maggior parte dei Comandamenti dicono: — Non fare. —3 Non habebis deos alienos in conspectu meo. Non facies tibi sculptile, neque omnem simiìitudinem quae est in coelo desuper. Non usurpabis nomen Dei tui frustra.4 Non occides. Non furtum facies. Non loqueris centra proximum tuum falsum testimonium. Non concupisces uxorem proximi tui.5 — Non adorare altro Idio che me. E non fare scultile
- ↑ Atti degli Apostoli, cap. primo, vers. 1.
- ↑ Questo passo non esiste nella citata Epist. di s. Giovanni, nè forse si troverebbe in altri luoghi della Bibbia.
- ↑ Questi che seguono sono versetti vari del cap. xx dell’Esodo, corretti qui e là col confronto della Volgata.
- ↑ Nella Volgata questo vers. che è il settimo, cosi dice: Non assumer nomen Domini Dei tui in vanum.
- ↑ La Volgata invece al vers. 16; Non concupisces domum proximi tui; nec desiderahis uxorem eius.