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hic salvus erit Cristo fu nostro maestro, e lui ci conviene seguitare, però che lui è nostro capo e noi siamo i mem- bri, dice santo Favolo. Che fece Cristo? Fece due wse: coepit facere et decere, * Primo, cominciò a fare bene: coepit facere. Sicondo, insegnò a far bene: et decere. Queste due cose se tu le consideri, so’ molto ottime; e però qualunque sarà colui che le seguitarà, sarà ve- ramente cristiano di Dio. E inde disse Gioanni ne la Canonica sua al sicondo cap. Qui auiem dicit se christia- mm esse, dehet opera quae Jecit, et ipse facere: — Colui che dice essere cristiano, debba fare V opere che fece Cristo. — Cristo se n’ andò in paradiso: così s’ ingegni di far lui. Sappi che Iddio non fece V una di queste cose; anco le fece tutte e due. Fon mente a quello ch’io ti dico: elli so’ due Testamenti, el vecchio e’l nuovo. Nel vechio elli comandò: — Non fare, non fare, non fare. — La maggior parte dei Comandamenti dicono: — Non fare. — ^ Non habebis deos alienos in conspectu meo. Non facies Ubi sculptile, neque omnem simiìitudinem quae est in coelo desuper. Non usurpabis nomen Dei tui frustra. ^ Non occides. Non furtum facies. Non loqueris centra proximum tuum falsum testimonium. Non concupisces uxorem proximi tui. — Non adorare altro Idio che me. E non fare scultile ] Atti degli Apostoli, cap. primo, vers. 1. 2 Questo passo uon esiste nella citata Epist. di s. Giovanni, nè forse si troverebbe in altri luoghi della Bibbia. 3 Questi che seguono sono versetti vari del cap. xx dell’ Esodo, cor- retti qui e là col confronto della Volgata. ^ Nella Volgata questo vers. che è il settimo, cosi dice: Non assumer nomen Domini Dei tui in vanum. 5 La Volgata invece al vers. 16; Non concupisces domum proximi tui; nec desiderahis uxorem eius..